
Il piacere come bussola per tornare a sentirsi vivi
Lo dico spesso alle mie clienti, quasi come un mantra: il cambiamento parte dalle piccole cose.
E ogni volta che lo dico, sento che non è una frase fatta, ma una verità che ha bisogno di tempo per essere compresa davvero.
Mi rendo conto che in passato ho avuto poco contatto con il piacere: se mi fermavo, se mi ascoltavo, quello che emergeva più facilmente era la distrazione... in che termini?
Mi arrivano in figura più spesso l’irrequietezza, la tristezza, la malinconia.
Il piacere, invece, era più timido, non lo percepivo, era come se fosse qualcosa da meritare, da rimandare, da conquistare solo dopo aver fatto “tutto il resto”.
E poi ho capito.
Alexander Lowen dice: "Il piacere è il segnale che il corpo è vivo."
Ed è proprio da qui che voglio partire: da un corpo che sente, che respira, che vive.
In un mondo che ci insegna a fare, a stringere i denti, a essere produttivi, a superare i limiti… trovare spazio per il piacere è quasi un atto di rivoluzione, ma è anche un atto di amore.
Non parlo solo del piacere eclatante o intenso, ma di quel piacere sottile che passa da un’esperienza semplice un sorso d’acqua fresca quando arriva il caldo estivo, un movimento che scioglie una tensione, lo sguardo sincero di una persona a cui tieni.
A volte basta una risata, una di quelle che scoppiano all’improvviso, magari per una battuta stupida o per un reel assurdo visto al momento giusto. Non te l’aspetti, eppure ti attraversa, ti scuote, ti smuove..

In quel momento – se ci pensi – succede qualcosa di molto semplice ma potente: percepisci un’emozione, la gioia, entri in contatto con essa, la riconosci nel corpo: il viso che si apre, il respiro che si fa più ampio e ti lasci andare.
Assimili quell’esperienza, te la godi, ridi e ti senti viva.
E infine, come ogni cosa, anche quel momento si esaurisce; lo lasci andare, ma con la consapevolezza che lo hai vissuto, che ti sei divertita, che hai provato gioia.
Questa è una similitudine con il ciclo di contatto, come viene descritto nella Gestalt: è la possibilità di stare dentro l’esperienza con presenza, di attraversarla senza saltare passaggi, di viverla pienamente.
E proprio da qui – da una risata - che entri in contatto con il piacere, non ti resta che lasciarti sorprendere e gustarti il qui e ora, soprattutto è importante che tu possa cercare nuovamente altre esperienze che ti portino ancora a trovare la gioia e il piacere.
So che mi ripeto, ma lo ripeto perché ci credo: il cambiamento parte dalle piccole cose.
Dall’imparare a fermarsi. A sentire.
A lasciarsi attraversare dal piacere, senza sensi di colpa.
E sempre come diceva Lowen:
"Il piacere è l'espressione della vita che scorre liberamente nel corpo."
Anche questo è un allenamento.
Anche questo è un percorso di crescita.
Anche questo è prendersi cura.
E io sono qui per accompagnarti se vuoi iniziare a percorrerlo.
🌿 E tu quanto spesso entri in contatto con la gioia e il piacere?
Aggiungi commento
Commenti