Il potere del fermarsi (anche quando fuori piove)

Pubblicato il 24 aprile 2025 alle ore 07:00

Ci vuole tempo per sentire e coraggio per restare.

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Sono giorni di feste, ponti e pause dal lavoro.

Giornate che, almeno sulla carta, dovrebbero regalarci un po’ di respiro, eppure non sempre è così semplice rallentare: siamo così abituati a correre che, quando il ritmo si abbassa, potremmo sentirci spaesati, irrequieti o addirittura in colpa.

Poi arriva il tempo – quello atmosferico – e decide di metterci del suo: cieli grigi, pioggia incessante, temperature incerte, insomma, non proprio il clima ideale per evadere o fare progetti, ma, forse proprio lì, tra una goccia e una nuvola, si nasconde un’occasione preziosa…

Il vuoto fertile non è solo un concetto bello da dire, è una possibilità concreta: è quel tempo in cui non produciamo nulla, ma stiamo. E nello stare, senza agire con il pilota automatico, qualcosa accade, si allenta la tensione, si crea uno spazio per ascoltarsi, per sentire ciò che davvero c’è.

Racconto un aneddoto personale: nel giorno di Pasqua, ero in campeggio, delusa per il tempo pessimo e per il freddo.

Così mi sono sistemata sulla mia sdraio zero gravity (adoro!!! 😋), in veranda, con un buon libro tra le mani e una tisana calda, avvolta nel mio plaid in ciniglia, con l’odore della terra bagnata nell’aria, mi sono semplicemente lasciata andare.
A un certo punto ho chiuso il libro, e ho cominciato a guardarmi attorno con gli occhi del principiante – proprio come insegna la mindfulness.

Mi sono resa conto che non stavo pensando più alla delusione di non poter godere del sole in una giornata libera, mi sono resa conto che io adoro il rumore della pioggia!!

Infatti, quel suono mi stava aiutando a lasciar andare, mi stavo rilassando coccolata da quella musica naturale.

Ho iniziato semplicemente ad osservare: le gocce che si posavano sulle foglie degli alberi e scorrevano lentamente fino a cadere per terra, la calma del momento, il piacere delle cose semplici.

Mi sono detta “questa è la vita che voglio”: sentirmi lì, pienamente presente.

"Nel vuoto si nasconde la pienezza di tutto ciò che può essere." [Lao Tzu]

Non ho fatto nulla. Eppure, ho ricevuto tanto.

Per me il vuoto è diventato fertile, lo stop si è trasformato in un nuovo inizio e ho
ri-abitato me stessa, nel modo più semplice e autentico possibile.

Il paradosso è che, quando ci fermiamo davvero, non stiamo perdendo tempo, ma stiamo entrando in contatto con noi stessi, da lì nasce nuova energia, nuova chiarezza, nuove idee.

Quindi sì, a volte rallentare non è una scelta, ma possiamo decidere come stare dentro quella lentezza, possiamo viverla come un’occasione di ascolto e cura e magari scoprire che, in fondo, non ci serve molto per sentirci bene.

 

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🌿 Ti capita mai di rallentare… e di scoprire che va bene così?

 

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