Quando carta, colori e parole diventano strumenti di crescita personale

Quando ho iniziato il Master in Coaching, non sapevo ancora quanto mi avrebbe trasformata, con il Counseling ho imparato a sentire: ascoltare, accogliere, stare; con il Coaching, sto imparando a fare: agire, osare, costruire.
Questa differenza per me è stata la svolta.
Mi ha dato una sferzata di energia nuova, una scossa che mi ha risvegliata dal torpore delle abitudini, ho riscoperto la scrittura.
Il journaling creativo è questo: un viaggio dentro di sé, attraverso parole, colori, immagini, adesivi, nastri... insomma, tutto ciò che accende l’energia interiore e invita ad esplorare senza filtri.
Da bambina usavo il diario delle dediche: affidavo il mio diario di Holly Hobbies alle mie amiche più care, con il lucchetto s’intende… e raccoglievo così i miei ricordi più belli, devo averli ancora da qualche parte in soffitta!
Durante l’adolescenza ho iniziato a collezionare ogni anno una splendida Smemoranda, mamma mia che ricordi, segnavo raramente i compiti, mentre ero molto ligia al dovere nel fermare nero su bianco poesie, canzoni, momenti da ricordare, ritagli di giornale, biglietti del cinema, carte di caramelle che mi aveva offerto il ragazzino per il quale avevo una cotta, cartoline ricevute da amici e amiche, e tanto di più.
Tutto fino a quando questo magico rapporto con carta e penna (e tantissimi colori) si è interrotto per via di un’ingerenza familiare: mio padre, senza permesso, mi aveva preso la Smemo (ricordo che era argentata) cercando chissà quale segreto e mi aveva accusata di ogni male del mondo… da lì più nulla…
Anzi no! ho ripreso a scrivere tutte le sere quando vivevo a Lanzarote, i miei segreti più intimi, la mia tristezza, la mia gioia (poca a dire la verità), le mie avventure lavorative e amorose…
Poi ulteriore blocco.

In ogni caso quando sentiamo la parola "diario", spesso pensiamo ai racconti delle giornate dell'infanzia e/o dell'adolescenza e di fatto per me è stato così.
Ma il journaling di cui voglio parlare, invece, è un laboratorio vivo e pulsante: non serve solo a raccontare, ma a scoprire.
Ogni frase scritta, ogni scarabocchio colorato, ogni adesivo scelto parla di te, anche quando non te ne accorgi.
È un modo per entrare in contatto profondo con le emozioni, i desideri, i pensieri sparsi che spesso la mente lascia in un angolo.
Parto dal raccontare a cosa serve davvero il journaling: serve a fare spazio, a portare fuori quello che ti gira dentro e non ha ancora trovato parole per essere raccontato, serve anche a chiarire le idee quando ti senti confusa, serve a liberare, quando ti senti bloccata, e perché no!… serve anche a sognare, quando ti sembra di avere smesso, serve a manifestare tutti i desideri più belli, senza vergogna e senza limiti!
Insomma serve a muovere energia, perché ogni parola scritta, ogni colore steso su un foglio, è un pezzo di te che si provoca un movimento: emotivo, mentale e pure corporeo.
Nel mio percorso come Counselor e futura Coach, ho capito che per aiutare le persone ad evolvere, devo prima sperimentare io stessa.
E così, mi sono buttata: journaling creativo senza limiti! Scrittura libera, sì, ma anche colori a non finire, adesivi buffi, nastri, ritagli... tutto quello che può farmi sorridere o riflettere mentre scrivo.
Voglio essere autentica nel proporlo alle mie clienti, perché solo vivendo la trasformazione posso raccontarla con la forza della verità vissuta.
“Non c’è niente di più liberatorio che scrivere senza aspettative.” [Natalie Goldberg]
E io aggiungo: senza aspettative... ri-trovi te stessa!
Nel coaching spesso parliamo di obiettivi, azioni, risultati, ma tutto nasce da una buona domanda: chi sono io, adesso? Dove mi trovo, come mi trovo?
Ecco perché il journaling diventa uno strumento potente anche nei percorsi di coaching: perché permette di riconoscersi, scegliersi e poi agire per il meglio.
Scrivere insegna a essere gentile con te stessa e insieme audace: capace di ammettere fragilità e di riconoscere sogni troppo a lungo messi da parte.
E quando colori, adesivi e parole si mescolano... si accendono intuizioni che nemmeno ti aspettavi.
💡 Consiglio pratico:
Quando inizi a scrivere, non censurarti.
Non pensare "è giusto?" o "ha senso?".
Butta fuori tutto, le parole che non ti suonano, le emozioni che sembrano scomode, i sogni che fanno paura.
La vera magia sta nella spontaneità, non nella perfezione.
🌿 Se ti dessi il permesso di scrivere senza limiti, cosa potrebbe emergere di inaspettato dentro di te? Se ci provi, hai voglia di raccontarmelo?
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