Ascoltare senza aggiustare: esserci per i miei figli

Pubblicato il 9 maggio 2025 alle ore 22:17

Non perfetta, ma vera

Una riflessione autentica e ironica sulla maternità libera da stereotipi: tra sensi di colpa, capannelli di mamme evitati e figli meravigliosamente diversi. Un racconto sincero su cosa significhi esserci davvero, anche senza grembiulino e torta fatta in c

Acquerello di Dora Cioppa (2020)

 

 

“Non esiste una via per essere una madre perfetta, ma mille modi per essere una buona madre.” [Jill Churchill]

 

Non sono mai stata il tipo da grembiulino inamidato e merenda fatta in casa, lo dico con serenità.

Non per mancanza d’amore, ma perché ho sempre creduto che l’amore passasse anche – e soprattutto – dalla libertà: la mia e quella dei miei figli.

Credo che il mio modo di essere madre rispecchi esattamente l’opposto di quanto ho vissuto come figlia: divieti per paura che mi accadesse qualcosa di brutto, giudizi per l’ansia che io non potessi diventare una figlia, madre, moglie, professionista perfetta.

Le mie scelte educative? Lo so, non sono convenzionali, non li ho mai tenuti sotto una campana di vetro, ho preferito lasciarli fare, sbagliare, sperimentare.

Racconto le mie esperienze – anche quelle meno felici – senza la pretesa che diventino esempi. Né da seguire, né da evitare.

Credo che ogni figlio abbia la sua strada. E io, più che insegnante di guida, ho cercato di essere una copilota, quella che ti mostra la curva, non quella che gira il volante al posto tuo se vede il pericolo.

Non sono una mamma sempre presente nel senso classico del termine, non smanio per il pranzo della domenica, né sono la regina delle magliette perfettamente stirate.

E confesso… ho sempre evitato il capannello delle mamme davanti a scuola. Quelle conversazioni forzate, quel chiacchiericcio su “chi fa di più e meglio”… no, grazie.

 

Quello che invece amo – e credo di saper fare – è ascoltare.
Stare con i miei figli senza giudizio, senza la necessità di aggiustare ogni cosa, se mi chiedono un parere, ci sono; altrimenti, rispetto il loro silenzio.

Talvolta dispenso consigli, ma mai con la presunzione di sapere esattamente di cosa abbiano bisogno: sono persone vive e distinte, non proiezioni di me stessa.

Ho imparato che la vera vicinanza non ha bisogno di troppe parole, ma di una presenza sincera, costante e soprattutto coerente.

Certo, la paura c’è. Uno dei miei figli è all’università, l’altra ha già iniziato a lavorare, li guardo con un misto di orgoglio e apprensione.

Il mondo là fuori non è fatto solo di rose e fiori, ma non voglio – e non posso – tarpare loro le ali.

 

Lui è cintura nera di razionalità, metodico, preciso, organizzato, guai a cambiare una virgola nel programma della giornata: sarebbe come spostare un ingranaggio in un orologio svizzero.

Lei è l’opposto: emotiva, solare, ama la vita in tutte le sue sfumature, ma quando le parte l’embolo… beh, spostati proprio!
Ha un talento per l’urlato che potrebbe far carriera nell’opera lirica. 🫣😂
Ma dietro quella voce tonante c’è un cuore grande, generoso, sempre aperto al mondo.

E sì, lo ammetto: a volte mi sono sentita in colpa.
Per non essere stata abbastanza, per aver sbagliato tono, per non aver fatto la cosa “giusta” e succede ancora…

Ma ho capito che, comunque mi fossi posta, le critiche sarebbero arrivate in ogni caso, è il gioco dei ruoli: ogni madre si muove in un mondo pieno di sguardi, aspettative, confronti.

Eppure, in quel groviglio, ho scelto di essere me stessa.
Anche inciampando, commettendo errori, ma cercando di portare sempre il meglio di me.

Non perfetta, ma vera.

E forse, alla fine, è proprio questo che i miei figli ricorderanno.
O forse anche no… ma va bene così!

 

🌿 Essere una "brava madre" significa seguire un copione... o scriverne uno tutto tuo, ogni giorno, con i tuoi figli?

 

Se ti va di commentare, sarei felice di leggerti!

Intanto grazie per essere stata anche oggi con me! 🙏🏻💜

 

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Commenti

Francesca
2 mesi fa

Non aggiungo altro, solo.... Grazie!