Giusto per restare in tema di mancanza e insoddisfazione… quando finalmente prendo posizione nella vita e decido di intraprendere un percorso di studi importante, di ben tre anni, cosa può mai succedere?
LOCKDOWN.
Tre mesi dopo l’inizio del mio percorso, il mondo si ferma e ci ritroviamo tutti chiusi in casa. Ma, paradossalmente, proprio lì nasce l’opportunità di non mollare. Grazie agli incontri virtuali, divento cintura nera di Zoom e, anche senza la presenza fisica, quelle lezioni diventano la mia ancora di salvezza.
Il primo anno è stato un viaggio intenso, una vera e propria destrutturazione di me stessa. La frase che risuona nel nostro approccio di Counselor e in quel periodo, a maggior ragione, era "Stiamo con quel che c’è."
E mica era facile, chiusa in casa senza potermi muovere, carica emotiva alle stelle, dolore mio e dolore che gridava attraverso i media che raccontavano quello che stava succedendo là fuori, preoccupazioni per i cari che vedevo solo attraverso una video call... ma ho imparato a stare con quel che c'era...
Restare con il dolore che portavo dentro, con le frustrazioni accumulate in anni e anni, è stato faticoso. Ma non ero sola. Accanto a me c’erano gli sguardi delle mie compagne e di Fede (l’unico maschietto del gruppo!), c’erano le loro mani tese, il loro ascolto sincero, il loro sostegno. Ero arrivata come "IO", ma insieme siamo diventati un "NOI".
Ecco, questa è stata una delle scoperte più belle: la potenza del gruppo. Ho capito che il mio dolore non era più grande né più piccolo di quello degli altri, che non ero l’unica a dover attraversare me stessa per fare chiarezza e riscoprire quella parte di me che per troppo tempo avevo nascosto.
Qualche giorno fa ascoltavo un’intervista della psicoterapeuta Stefania Andreoli, che diceva qualcosa in cui mi sono ritrovata completamente: chi sceglie percorsi come Psicologia, Counseling e affini, con molta probabilità ha una storia faticosa alle spalle, ci prodighiamo per gli altri perché, in fondo, sappiamo cosa significa aver bisogno di un supporto.


Ed è proprio così: ognuna di noi ha portato la sua storia, il suo carico, e piano piano ci siamo scoperte, ci siamo sostenute e siamo fiorite insieme, sempre con il nostro BIG FEDE!
Quello che mi sono portata a casa da tutto questo è che nessuna crescita avviene in solitaria. È attraverso il supporto degli altri e la consapevolezza di sé che possiamo davvero evolverci.
Ogni passo che faccio oggi è frutto di ciò che ho imparato, dentro e fuori di me. Non siamo mai soli: facciamo parte di un campo, e nel campo ci sono altre persone che, come noi, cercano e si trasformano.
Come diceva Fritz Perls: "Non siamo mai separati da ciò che ci circonda. Ogni cosa è interconnessa, e quando siamo pronti a vedere questa connessione, il cambiamento diventa possibile."
Poi è arrivato il secondo anno, volato in un soffio. Ho iniziato il tirocinio e con lui sono arrivate le prime frustrazioni… subito seguite dalle prime, immense soddisfazioni.
Una dedica speciale (in rigoroso ordine alfabetico) a Annalisa, Claudia, Egle, Federico, Francesca, Georgia, Loredana, Miriam, Monia, SilviaM, SilviaS e Suomi: senza di VOI, senza di NOI, non sarei arrivata qui!
con immensa gratitudine, sempre!🙏🌱✨🫶🏻
🌿 E tu, hai mai provato la potenza di un gruppo che ti sostiene?
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