Durante il lockdown, nel bel mezzo del mio primo anno di scuola di counseling, ho iniziato a scoprire le mie risorse.
Fino a quel momento erano lì, sommerse, completamente ignorate. Sapevo di avere una vena creativa, ma non mi ero mai concessa davvero di farne qualcosa di buono, di utile, di mio.
Forse navigando sul web, chissà… non ricordo il momento esatto in cui ho deciso di prendere in mano un pennello.
So solo che, in un’epoca in cui tutto sembrava fermo, io ho sentito il bisogno di muovere qualcosa dentro di me. Così, unica soluzione possibile visto il lockdown, ordino online pennelli, acquerelli e carta. Quando arrivano, li guardo con un misto di curiosità e timore. E adesso?
Inizio in modo goffo, intingendo i pennelli nel colore e nell’acqua senza una vera direzione.
Eppure, giorno dopo giorno, qualcosa prende forma. Ogni giorno un nuovo acquerello, e poco alla volta ci prendo gusto. Mi accorgo che dipingere è molto più di un passatempo: diventa la mia nuova meditazione alternativa, così la chiamo. Un rituale tutto mio.
Preparo lo spazio con cura: un po’ di incenso, musica rilassante in sottofondo, acqua nei bicchieri e colori pronti a sciogliersi sulla carta. E poi via… lascio che il pennello scorra, senza un’idea precisa, senza un obiettivo. Solo io, i colori e il silenzio pieno di possibilità.
Ed è qui che comprendo davvero cosa significa creare. Creare non è solo produrre qualcosa di bello, ma lasciare che qualcosa emerga. È darsi il permesso di sbagliare, senza giudizio, di sporcarsi le mani, di esplorare senza sapere dove si sta andando. L’arte è un dialogo con sé stessi, un viaggio intimo tra forme, colori ed emozioni.
🎨 I colori mi hanno insegnato a esprimermi in modi che le parole non riuscivano a raccontare.
Ho iniziato a guardare il mondo con occhi nuovi, a cogliere sfumature che prima ignoravo, non solo sulla carta ma anche nella vita. Ogni pennellata era un respiro, ogni macchia d’acqua una libertà ritrovata.


Ad un certo punto qualcuno ha iniziato a dirmi che fossi un’artista. Io? Un’artista? Mi sembrava troppo! Eppure, a poco a poco, ho iniziato a riconoscermi in questa parola. E sì, io sono anche questo. Del resto, nel BioEnneagramma® il tratto dell’artista fa parte della mia personalità, ma di questo racconterò più avanti....
Forse era sempre stato lì, solo che non avevo mai avuto il coraggio di riconoscerlo.
Ho iniziato a fiorire. Ho iniziato a darmi fiducia, a credere in me stessa. La trasformazione vera stava prendendo forma, colore dopo colore.
Vincent Van Gogh diceva "Dentro di te c’è un artista che non hai mai conosciuto. Di’ di sì alla sua voce e non lasciare che muoia di fame."
🌿 Se ti dessi il permesso di creare, senza giudizio, cosa emergerebbe?
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